Le perle di Chewe

Cari lettori, quest’oggi voglio raccontarvi una storiella.

Erano le cinque del pomeriggio e tornavo a casa dal lavoro. Come d’abitudine, avevo fatto tappa da Chewe, il ciabattino di Tito Road, nonché un mio caro amico.

Eravamo nella sua bottega – un cellophane sorretto da quattro bastoni di legno piazzato a bordo strada – e, come al nostro solito, stavamo chiacchierando del più e del meno finché, ad un certo punto, non veniamo interrotti da un gran trambusto.

Una donna era rimasta con una gomma a terra e stava così accostando sul lato della strada..

In Zambia, le persone sono per natura gentili e disponibili. Di conseguenza, quando ci si trova in queste situazioni, non è affatto difficile trovare qualcuno pronto ad aiutarti.

Alla loro indole, si aggiunge poi il fatto che, in cambio dell’aiuto, viene solitamente lasciato un soldino, cosa che incentiva ancora di più le persone ad aiutarti.

Vi lascio quindi ben immaginare il “caos” che si crea ogni volta..

Diciamo che, in questo paese, il rischio non è quello di non riuscire a trovare aiuto, ma al contrario, di trovarne troppo.

Un ragazzo, due ragazzi, tre ragazzi e così via..

Insomma, passare da uno a sei aiutanti è un attimo e così accadde anche quel pomeriggio.

La signora viene aiutata inizialmente dai giovani che vendono i manghi a bordo strada. Sono già in due ma, nonostante ciò, non fanno in tempo ad iniziare neanche il lavoro che un altro ragazzo si sta già unendo a loro. È il ragazzino che vende bibite nel container collocato qualche metro più in là.

Se state pensando che, con queste tre persone, il team “cambio gomma” possa essere al completo, vi sbagliate. All’appello mancano almeno altri due soggetti.

In primis, il ragazzo della pompetta, ovvero colui che sbucherà misteriosamente da chissà dove con già l’attrezzo in mano, offrendosi di gonfiare la gomma bucata.

Secondariamente, manca il tassista di turno che, passando da quelle parti, non potrà non fermarsi a dare il suo contributo. Questo potrebbe essere semplicemente offrire la sua bottiglietta d’acqua da versare sulla gomma per potere così identificare i buchi nello pneumatico e mostrarli alla signora.

Insomma, una scena che, inevitabilmente, ogni volta, ti strappa il sorriso.

Chewe se la rideva di gusto. Se la rideva talmente tanto al punto da fare ghignare anche a me, nonostante stessi cercando, con tutte le mie forze, di trattenermi.

Ridiamo finché la sua espressione cambia all’improvviso e si fa seria.

Intuisco che qualcosa gli stia passando per la testa, ma non riesco a capire di cosa di tratti finché non me lo dice.

«Roby, remember, man makes money but money makes man mad.»

Lo guardo negli occhi. Era chiaro che con quella frase non si riferisse più a quella scena, ma bensì a qualcosa di più grande.

Ancora una volta, era riuscito a stupirmi. Ancora una volta, il suo sguardo era andato ben oltre e mi aveva lasciata senza una risposta da dargli.